PORTO VIRO: PASQUA A KM ZERO PER LA CASA DI CURA


PORTO VIRO - Pasqua a “km zero” in casa di cura “Madonna della Salute” con la decisione della direzione del presidio di sostituire la colomba usualmente regalata ai dipendenti in occasione delle festività pasquali con una confezione di prodotti biologici di “Agrifree” l’azienda di Porto Viro nata alcuni anni fa nel solco di una lunga tradizione di coltivazione del grano nei terreni del Delta del Po. “Lo scopo non è solo quello di fare gli auguri ai nostri dipendenti in un momento complicato come quello attuale. Ma guardare, se possibile, anche oltre per far conoscere ed apprezzare le produzioni biologiche promuovendo e valorizzando il territorio polesano e i suoi prodotti - spiega l’Ad della casa di cura, Stefano Mazzuccato – allineandosi così alle politiche europee, dopo che, esattamente una settimana fa, la Commissione di Bruxelles ha presentato un piano d’azione per lo sviluppo della produzione biologica che ha come obiettivo generale quello di aumentare la produzione e il consumo di prodotti biologici, di raggiungere il 25% dei terreni agricoli coltivati a agricoltura biologica entro il 2030, nonché di aumentare significativamente l’acquacoltura biologica”. E così 550 confezioni di Agrifree con biscotti e grissini prodotti con farine biologiche saranno consegnati alla direzione della casa di cura affinché li distribuisca tra i suoi dipendenti in occasione delle prossime feste. “All’origine della filiera dei nostri prodotti c’è la coltivazione di grano biologico, successivamente macinato a pietra in ambiente certificato – spiega la titolare di Agrifree, Giorgia Fregnan - così da conservarne inalterate tutte le proprietà organolettiche e nutrizionali. Dalla macinazione del grano tenero ricaviamo una varietà di farine per le più diverse esigenze”. Il mercato di sbocco per Agrifree è attualmente quello nazionale del nord Italia in parte orientato alla vendita al dettaglio e in parte rivolto al mondo della ristorazione con l’obiettivo di consolidarlo nel prossimo futuro senza escludere l’espansione all’estero.

Barbara Braghin

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